Protocollo
NO WOMEN
NO BOARD

Il Protocollo “NO women NO board” è un progetto di Torino Città per le Donne con UniTO, per stimolare le società non obbligate per legge a introdurre le quote a prevederle tuttavia su base volontaria, e ad aderire ad alcune linee guida, vere e proprie best practices volte a favorire un cambio di mentalità, assicurando politiche attente alla condivisione dei carichi familiari, alla conciliazione fra vita e lavoro e a promuovere la diversità e l’inclusione.

La prima impresa che ha sottoscritto il protocollo è la Sea Marconi sas, anche altre imprese hanno espresso il loro intersse.

Se siete interessati a sottoscrivere il Protocollo
"NO women NO board",  vi invitiamo a contattarci!

torinocittaperledonne@gmail.com



Appuntamento al festival WOMEN & THE CITY
per la presentazione del progetto
mercoledì 9 ottobre alle ore 18
, alla Cavallerizza Aula Magna del Rettorato - Università di Torino | Via Verdi 5, Torino

EMPOWERMENT FEMMINILE:
IL PROTOCOLLO NO WOMEN NO BOARD

Mia Callegari, Coordinatrice Forjus e Hub genere e sostenibilità sociale, Dipartimento di Giurisprudenza UniTo

Eva R. Desana, Referente del progetto, Dipartimento di Giurisprudenza UniTo e Comitato scientifico Torino Città per le Donne


Il tema dell’equilibrio di genere negli organi di amministrazione e controllo delle società quotate e a controllo pubblico è stato affrontato in Italia dalla Legge Golfo Mosca n. 120/2011, nata dalla constatazione della scarsissima presenza di donne all’interno dei Consigli di Amministrazione di tali società (solo il 7,4% degli amministratori era donna e soltanto poco più della metà delle società quotate annoveravano una donna nel CdA).
E’ stato quindi introdotto l’obbligo per tali società di nominare un consiglio di amministrazione formato da uomini e donne, e di attribuire al genere sottorappresentato - sino ad ora, con poche eccezioni, costituito da quello femminile - una quota di posti: prima 1/3, poi portata a 2/5 del totale.
Si è così innestata la competenza di donne, capaci e preparate: dal 7,4% del 2011 si è ora passati al 43%, anche in banche e società assicurative. Restano però fuori dal campo di applicazione di queste regole vincolanti, che prevedono sanzioni per la loro violazione, molte società importanti per la nostra economia che non sono quotate, o a controllo pubblico e che non sono banche o assicurazioni: e fra loro anche società di dimensioni significative o comunque di grande notorietà (un esempio per tutti: nel 2022 Atlantia nominava un CdA di 11 uomini, ma dopo una proficua interlocuzione con ToxD e altre associazioni integrava nel CdA una presenza femminile).
Da questa esperienza è nato il Protocollo “No women no board”, progetto di Torino Città per le Donne con UniTO, per stimolare le società non obbligate per legge a introdurre le quote a prevederle tuttavia su base volontaria, e ad aderire ad alcune linee guida, vere e proprie best practices volte a favorire un cambio di mentalità, assicurando politiche attente alla condivisione dei carichi familiari, alla conciliazione fra vita e lavoro e a promuovere la diversità e l’inclusione.
Nell’intervento delle prof.sse Eva Desana e Mia Callegari, socie di ToxD,  verranno illustrate 8 best practices finalizzate alla sostenibilità mediante la promozione della leadership femminile.